Obiettivo Trofei
I Trofei Alfa Romeo, un pezzo di storia dell’arte italiana.
1972.
Agenore Fabbri (1911-1998)
Frequentò l’Accademia Belle Arti di Firenze e il gruppo degli Ermetici con Eugenio Montale e Carlo Bo. Fu amico di Ottone Rosai, di Filippo Tommasi Marinetti, di Arturo Martini, di Pablo Picasso e Lucio Fontana (autore del Trofeo Alfa Romeo del’64). A Milano conobbe Crippa, Capogrossi, Scanavino e il giovane Piero Manzoni, quello della “merda d’artista”. Espose ovunque dagli USA all’Europa, dal Giappone all’Egitto riscuotendo successi e consensi confermati dalle Biennali di Venezia e le Quadriennali di Roma. Vincitore di vari importanti premi, membro e Presidente dell’Accademia di San Luca. Segnato probabilmente dagli orrori della seconda guerra mondiale, trasmise nelle sue opere sensazioni di drammaticità espressiva e violenza di rappresentazione delle condizioni angosciose di vita dell’uomo.
Il suo Trofeo Alfa Romeo è una forma spaziale allungata e orizzontale realizzata in bronzo. Poggia su un piccolo piedistallo, tale da non inficiare la sua forza. Sembra quasi un meteorite, o, nel nostro caso, meglio definirlo un bolide lanciato in corsa nello spazio, con increspature profonde e violente (richiami al suo amico Lucio Fontana) che lo percorrono e lo incidono brutalmente perchè create dal calore e dal fuoco dell’attrito. Tra i piloti: Bigliazzi, Chiapparini, Vito Coco, Colzani, il solito De Adamich, Dini, Vic Elford, Facetti, Francisci, Nanni Galli, Hezemans, Litrico, Helmut Marko, Stommelen, Peter Revson, Vaccarella, Zeccoli.
Materia in movimento che crea forme sempre nuove e suscita impressioni di velocità.
Agenore Fabbri
Veramente una bella idea quella di ricordare artisti piloti e trofei. Emozioni di un’epoca che perdureranno nella memoria. Bravi…