Così è se vi pare …
La Sicilia e la Targa Florio nei ricordi di Giovanni Agnelli.
Della Sicilia ho ricordi molto belli, lontani e recenti. Ricordi di luoghi pieni di luce,di colori e di profumi, e di persone squisite; credo che nessuno al mondo sia gentiluomo come sa esserlo un gentiluomo siciliano; sono persone speciali. E allora penso immediatamente a Raimondo e Galvano Lanza di Trabia, miei meravigliosi amici, e a quelle giornate deliziose di anni lontani trascorse in loro compagnia alle Terre Rosse a Palermo, o al Castello di Trabia, sul mare verso Bagheria. Così come mi tornano alla mente Gaetano Hardouin di Belmonte o i Moncada di Paternò. Tutti di Sicilia e tutte persone di grande qualità. Alle Terre Rosse di Palermo ricordo anche, negli Anni Quaranta, un incontro con Vittorio Emanuele Orlando, giurista e ministro dei Governi Giolitti di inizio secolo e poi deputato alla Costituente e senatore a vita; un’altra nobile e bella figura di galantuomo siciliano che ispirò tutta la sua azione politica al rispetto delle libertà costituzionali. Altri grandi siciliani che ho conosciuto e apprezzato sono stati Ugo La Malfa e Leonardo Sciascia, ai tempi in cui collaborava con la Stampa. Poi la Sicilia significa la Targa Florio, corsa leggendaria che ha fatto la storia dell’automobilismo italiano. Una gara affascinante attraverso le Madonie, tra montagne e paesi, cui partecipavano grandi piloti e grandi macchine del tempo; Taruffi vinse nel 1954, l’anno dopo Stirling Moss, nel ‘60 mi pare Graham Hill. Correvano la Lancia, Alfa Romeo, Bugatti, Mercedes. Fin qui sono tutti ricordi di terra, ma anche del Mare di Sicilia conservo delle belle immagini, una molto recente. È di poco tempo fa, quando ero in barca su quelle acque e ho assistito, davanti a Messina, alla pesca del pesce spada; uno spettacolo di grande effetto. La Sicilia è uno di quei luoghi in cui torno sempre con molto piacere, per la squisitezza delle persone e la bellezza dei posti.
Giovanni Agnelli, anni ‘80
(testo tratto da articolo edito da Regione Sicilia)
Stefano d’Amico
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