1975 – 2017
Quarant’anni di RIAR (Registro Italiano Alfa Romeo)
Profumo di Riar
Lamberto aveva tre stupende Alfa 6C 2500 SS, sparse in vari garage, la bianca e nera Aerlux, un’altra Touring bordeaux, uno spider corto Pininfarina bleu, una 1900 C Sprint di un magnifico colore azzurro ed una più recente 2600 Sprint. Come vettura di tutti i giorni usava una piccola e sobria NSU beige. Con Lui iniziai i miei primi raduni, particolarmente in Veneto, quelli di Gigi Bonfanti con le sue leggendarie prove di consumo, la Coppa delle Dolomiti, i concorsi di eleganza al Pincio organizzati dalla rivista Motor di Favìa del Core. Mi colpì molto la trovata di Lamberto di mettere una pallina da tennis sotto il pedale dell’acceleratore …. per consumare meno !!
E anche con Bonfanti nacque una forte intensa amicizia estesa all’intera famiglia. Aveva una moglie bellissima e simpaticissima, Lia, con tre figli, la mia grande amica Giusi e due bambini piccoli piuttosto esuberanti, Sandro e Francesco, meglio noto come Checco, destinato a diventare un vero entusiasta, gran pilota e ottimo successore del padre in ogni sua forma motoristica nonchė colonna portante del Riar di cui è ottimo instancabile Consigliere da circa 30 anni. Gigi Bonfanti scomparve prematuramente nel 1990. Con Lui avevamo fatto poco prima un bel raduno a Cortina nel corso del quale Linda Christian, vedova di Tyrone Power, seduta sul cofano posteriore della sua 1900 cabriolet, gli strappò con un tacco la pelle del sedile posteriore. Non ho sentito mai più tante colorite espressioni venete in pochi secondi !
A metà anni ’70 la mia carriera proseguì in modo brillante prima all’IRI poi all’ENI. Iniziai a viaggiare per tutto il mondo, preferendo i paesi difficili, quelli in stato di guerra o con regimi non certo democratici, ovunque insomma purché ci fossero rivoluzioni, sedi disagiate o stato di pericolo. Non perché fossi scemo, ma perché ogni elemento negativo o di pericolo costituiva una mensilità di stipendio in più e nel mio caso finivo per guadagnare molto bene ! Quanti ricordi ed emozionanti avventure che ora, spronato dallo scrivere, riemergono dalla mente. In Libia era da poco arrivato Gheddafi e ancora non si stava troppo tranquilli; indirizzato dal vecchio Vescovo di Tripoli, un francescano barbuto e dolcissimo, Frà Michele, che lì svolgeva ancora la sua missione più o meno tollerato, trovai nel garage sotto la ex Cattedrale, una piccola replica di Santa Maria Novella trasformata in moschea, una vecchia Lancia Augusta e una Fiat 522. E tra vari oggetti del ventennio, mobili polverosi, vecchi quadri di Santi ed Apostoli, c’era anche una cassa in un angolo con scritto Alfa Romeo contenente un motore nuovo 6C 1750 con tanto di etichette e cartellini.
Mi inventai la storia che era un ricambio per le nostre trivelle petrolifere operanti nel giacimento di Bahr Essalam. Dopo un assai gradito regalo al Vescovo per la sua missione (a spese dell’Agip), lo feci uscire dal paese con la collaborazione di Jallud, braccio destro di Gheddafi con cui ero in ottimi rapporti, e lo imbarcai per Milano con l’aereo aziendale (rischiando licenziamento e arresto !). Dopo averne parlato con Gigi Bonfanti e Camillo Marchetti il motore finì al Museo Alfa Romeo nelle mani di Luigi Fusi che lo montò su una 1750 GS Zagato rossa il cui vecchio motore finì invece sulla bimotore tipo A, appena ricostruita dai battilastra Canzi e Pagetti, ed è ancora lì credo; io ebbi in regalo dal Presidente Cortesi una bella opera di Burri e un modello in scala della 33 mentre Gigi Bonfanti alcuni vecchi ricambi di RL necessari, se ben ricordo, per sistemare la SS Castagna di Zanottelli di Trento, ora nella Collezione Righini al Castello di Panzano.