“Storie di uomini e rumori di motori”, quanti ricordi!
Si chiama “Storie di uomini e rumori di motori” (Rubettino edtore, 165 pagine, 15 euro) l’ultima fatica letteraria di Stefano d’Amico che con questa sua nuova opera fa rivivere un un mondo ormai scomparso, quello delle grandi corse automobilistiche e dei grandi uomini che ne furono i protagonisti.
Una ricostruzione storica importante, realizzata con il materiale raccolto un una vita di memorie, testimonianze dirette e ricordi di incontri ed emozioni in un affascinante viaggio nella storia motoristica italiana. Un libro insomma raro perché nell’epoca della digitalizzazione, dell’informazione veloce e a portata di clic il libro di Stefano d’Amico segna la differenza con tutto ciò che potete trovare in giro sul mondo delle corse, della passione dei motori, della poesia che avvolge le belle auto e le belle storie.
Per un motivo molto semplice: è un libro scritto senza usare Internet. Lo si capisce fin dalle prime righe, dai primi aneddoti, dalle prime ricostruzioni storiche. “Storie di uomini e rumori di motori” è il frutto di un lavoro basato su documenti unici, ricordi personali, racconti diretti di amici. Pezzi di carta. Materiali, fisici, Questo significa che tutto ciò che leggete fra poco non lo trovate da nessuna altra parte: un pregio raro che rende unico questo libro.
Stefano d’Amico ha trascorso una vita guidando, anzi “vivendo” le auto più belle del pianeta terra. Per lo più Alfa Romeo (le due cose spesso coincidono…) ma “Storie di uomini e rumori di motori” non è un libro sulla Casa del Biscione perché le “macchine” (così le chiamano i veri appassionati) non hanno bandiera ma hanno un’anima. E ognuna è diversa dall’altra.
Marcel Proust diceva che “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”. Qui questi specialissimi “occhiali” tireranno fuori la vera passione che avete per il mondo dei motori. E la passione, si sa, ci fa sentire vivi. Ecco perché questo, come dicevo all’inizio, è “un libro da non perdere”…
di Vincenzo Borgomeo
fonte: Blog Motori – la Repubblica