Un mondo di Alfa Romeo
L’Alfa Romeo nel corso dei suoi cento anni di vita ha prodotto non solo belle automobili ma anche una infinità di oggetti particolari che ad esse si riferivano ed automobilia di ogni genere destinati a promuovere la propria immagine ed il proprio mercato, elementi questi presenti e apprezzati in ogni continente del globo. Il marchio Alfa Romeo, e quanto ad esso appunto si riferiva, è stato sempre e ovunque molto amato in quanto oltre a produrre eccellenti vetture, sportive e veloci, rappresentava lo stile italiano, il buon gusto e l’eccellenza nel saper fare automobili. Un simbolo che, già nella sua effige, raccontava e racconta ancora una storia quasi leggendaria. Il solo avere un cappellino o un piccolo distintivo di metallo sulla giacca identificava da subito un vero intenditore ed un appassionato.
Modello del motore stellare nove cilindri Alfa Romeo D2 realizzato negli anni ’30 in metallo e alluminio (Duralluminio, 12x12x21 cm). Alcuni di questi modelli avevano dietro un motorino elettrico che faceva girare l’elica. Questo motore equipaggiava gli aerei Breda e Caproni della Squadriglia “La Disperata”.
L’ideazione e la realizzazione di tutto il materiale promozionale, non essendoci ancora i cinesi, furono affidate quasi sempre all’abilità di esperti artigiani ma anche di artisti raffinati che hanno saputo ben rappresentare nelle loro opere non solo il mandato del committente ma anche lo spirito intimo che per un secolo ha sempre rappresentato e animato la Casa milanese. Alcuni di questi oggetti sono vere opere d’arte, come i Trofei Alfa Romeo, di cui abbiamo a lungo parlato, o vari quadri di artisti famosi ispirati ai simboli dell’Alfa oppure semplici scarti d’officina che alcuni abili meccanici (Canzi e Tagliabue, anni ’40-’70), lavorando di tornio e d’ingegno, trasformavano fuori orario, per loro piacere o “a gentile richiesta”, in soprammobili, fermacarte e fermaporte per i colleghi o per la tradizionale lotteria di fine anno organizzata dal dopolavoro; erano pochi pezzi di autentico design fatto in Casa. Fin quando la Direzione Relazioni Esterne (DIPRE o REPU) se ne accorse e incentivò la produzione di questi oggetti lasciando campo libero alla fantasia dei suoi operai e anzi se ne serviva, attingendo così a risorse interne, anche dalla annessa scuola di formazione, per farne omaggio, in economia, a giornalisti e personalità. Come peraltro, copiando, si mise a fare anche Enzo Ferrari dagli anni ’50. Molti di questi pezzi finirono sulle scrivanie di importanti uomini di Stato, dal Regno alla Repubblica, di grandi commis della Pubblica Amministrazione, di banchieri, di imprenditori, di giornalisti, … di quante figure insomma erano necessarie al quotidiano andamento di un’Azienda pubblica storicamente pressata com’era da costanti problemi finanziari e sindacali e sottoposta quindi più ai “voleri” politici che a quelli imprenditoriali. Altri pezzi, come alcuni modelli in scala della vettura da corsa 159, Campione del Mondo 1950 e 1951, o modellini di motore d’aereo mossi da un motorino elettrico, realizzati tutti in alluminio, dalle mani dei padri, funzionari di governo, finirono invece nelle mani dei figli come giocattoli… a perdere ed oggi sono pezzi assai rari e ricercati dai collezionisti.
I presidenti erano infatti costretti più a far politica, da cui peraltro erano nominati, che sana impresa pur consapevoli che in Alfa esisteva e si tramandava un management e una “classe operaia” di tutto rispetto che il mondo intero ha sempre invidiato e cercato di sottrarle; un’azienda e un personale che senza le costanti ingerenze politiche, particolarmente nel secondo dopoguerra, sarebbero stati in grado di avere un percorso industriale libero e probabilmente assai diverso. Enzo Ferrari, che di queste cose se ne intendeva, dichiarò più volte che in Alfa c’era gente che sapeva fare i guanti alle mosche! Ma questi erano i problemi e i limiti, veri e propri pesi da accollarsi, per tutte le grandi aziende pubbliche (Gruppi IRI, ENI, EGAM, EFIM, …) che, comunque, pur gravate da imposizioni e ingerenze politiche piuttosto che industriali riuscirono a portare l’Italia sui gradini più alti della competitività e dell’eccellenza mondiale. Ma qui stiamo andando decisamente fuori tema!
Dei magnifici Trofei Alfa Romeo realizzati su mandato della Casa dai più noti artisti del tempo secondo il loro estro e destinati alle premiazioni annuali dei suoi piloti ne abbiamo già parlato a lungo e ad essi vanno aggiunti anche alcune medaglie commemorative ed oggetti in argento o in bronzo nonché le numerose pubblicazioni ed house organ editi e distribuiti dalla Casa sin dagli anni ’30 e persino raffinati piatti ed oggetti in ceramica.
Dai pochi pezzi come bielle o pistoni, cuscinetti o ingranaggi, particolarmente dell’Alfetta 158-159 di cui esisteva una quantità rilevante, montati su legno o su marmo destinati a varie personalità “di interesse”, l’Alfa fece realizzare anche oggetti assai più semplici ma di notevole produzione e di buon effetto marketing, oggi anch’essi tutti assai ambiti dai collezionisti come portacenere e modelli sempre in Durallumal (159). Ma oltre alla notevole produzione del marketing Alfa Romeo esiste anche una serie di oggetti piuttosto insoliti che vanno dalle cartoline di concorsi vari, con vetture come premio, a pubblicazioni di cultura generale in varie lingue, dagli occhiali alle macchinette per farsi il caffè, dai ferri da stiro agli orologi, dai portacenere ai portamatite, … che ogni tanto, marcati Alfa Romeo, spuntano fuori sulle bancarelle di qualche mercatino!
Soprammobile in cristallo con stemma AR tra fronde di alloro in metallo dorato (11×18 cm) offerto ai concessionari e ai piloti che hanno partecipato al Trofeo Alfa GTV 3000. Anni ‘90.
La Direzione Marketing negli anni ’70-‘90 era gestita dal dr. Franco Massari e successivamente dalla d.ssa Porta ai quali certamente non mancò la fantasia nell’individuare e scegliere oggetti di ogni tipologia; i responsabili dell’imponente magazzino, che serviva anche la rete delle Filiali e delle concessionarie sparse nel mondo ed era, credetemi, una vera miniera di materiali di ogni genere, erano i signori Bonvini (anni ’60-’70), Di Trani (anni ’80), Palumbo (anni ’90). Con il ritorno poi alle competizioni, dai prototipi alle F1 dell’Autodelta fino ai vari Campionati Turismo negli anni ’90-2000 con le vetture 155 e 156 di Alfa Corse, la produzione di oggettistica e promozionali si è maggiormente rivolta agli aspetti sportivi e out door della Casa con la produzione di orologi, ombrelli, sci, capi d’abbigliamento, borse, cappellini, cravatte, modellini, matite e gomme da cancellare, ecc.; tutti prodotti di buona qualità ordinati direttamente dalla Casa ovviamente a produttori esterni e… italiani.
Medaglia in bronzo (7 cm) fatta realizzare da AR nel 1968 in occasione della prima Mille Miglia Storica ideata e organizzata direttamente dalla Casa.
Il Registro Italiano Alfa Romeo (RIAR), Club ufficiale della Casa dal 1968, nell’ambito del Trofeo Giulietta, organizzato dal 2000 al 2006, sentita l’Alfa Romeo, concesse a una importante azienda campana, la Delta-Artigiani della Scrittura, l’autorizzazione a realizzare delle penne molto particolari e degli orologi meccanici automatici dedicati alla Giulietta e al suo campionato sportivo in confezioni e accessori esclusivi che richiamavano la storia e i simboli della casa milanese. I piloti del Trofeo Giulietta, nel rispetto della tradizione alfista, venivano premiati a fine Campionato con modelli scala 1/10 dei sei tipi di vetture Giulietta, uno per ogni anno, realizzati in ceramica su disegni e stampi del Centro Stile, dall’antica manifattura siciliana Fratantoni. Anche la ditta Made in Museum di Roma, fornitrice dei più importanti musei italiani, ideò e produsse negli anni ’90, su invito e supporto del RIAR e l’autorizzazione dell’Alfa/Fiat, dei particolari oggetti di squisita fattura ispirati all’Alfa Romeo posti in vendita con gran successo in tutti i museum store.
Arnaldo il Ghepardo. Con lui, acquistando la nuova Arna, si diventava subito Alfisti.
Tutti questi particolari oggetti di automobilia marcata Alfa Romeo, alcuni dei quali distribuiti un tempo con una certa generosità a clienti e ad appassionati del marchio, sono oggi, a distanza di pur pochi anni, assai ricercati e diventati preda di collezionisti e case d’asta in ogni parte del mondo a conferma dell’immagine e del prestigio di un marchio divenuto leggendario. Che si è infine esaltato, ahinoi in peggio!, con la presentazione dell’ARNA nel 1983, vettura nata da un accordo con la Nissan, dalla meccanica AR ma componentistica e carrozzeria della casa giapponese, abbinata ad una campagna pubblicitaria e marketing molto intensa che indubbiamente ha aiutato non poco nelle conseguenti vendite considerando le numerose notizie denigratorie della vettura, peraltro ottima, propalate dalla concorrenza piemontese. Mascotte dell’ARNA fu un semplice ma simpatico pupazzo di stoffa, Arnaldo il Ghepardo! Mai si era vista in Alfa un’iniziativa del genere che, malgrado la caduta di stile della Casa milanese nel declamare: Arna, e sei subito alfista, ottenne comunque un notevole successo sul mercato e tutt’oggi è una vettura assai ricercata dai collezionisti, come gli oggetti pubblicitari ad essa abbinati.
Prova di produzione di pistoni commemorativi per il Centenario Alfa Romeo. Mai realizzati, ne esistono solo alcuni campioni, 2010. Tipo di pistone in lega speciale per vetture da competizione.
Pistone della vettura Alfa 75 prodotto in 80 esemplari destinati ad alcuni giornalisti per l’80° anniversario Alfa Romeo.
Portapenne in lamierino per il Trofeo Alfa Romeo – Fisher Ski (anni ’80 -’90) con due matite A.G.Spalding & Bros. per nuova Alfa 156, 1997.
Ma non basta. A una infinità di oggetti prodotti o fatti produrre dalla Casa, alcuni importanti destinati a clienti di peso o a figure di interesse, altri promozionali o pubblicitari di produzione cinese piuttosto che italiana, particolarmente negli ultimi anni, bisogna anche ricordare la imponente pubblicazione di house organ, di preziosi libri culturali e divulgativi, e altro materiale cartaceo di ottimo gusto e ben fatto di cui l’Alfa era anche Editrice, sin dagli anni ’30. Le due edizioni dei volumi “Alfa Romeo, la Produzione 1910-2007” di Stefano d’Amico e Maurizio Tabucchi del 1996, Edizioni Giorgio Nada, elencano tutte le pubblicazioni interne edite dall’Alfa Romeo e le molte altre esterne edite da terzi sulla Casa milanese e la sua storia.
Due “tubi” in acciaio utilizzati nelle prove d’urto che si tenevano a Balocco, nella ex Pista Sperimentale Alfa Romeo. Il calcolo delle pieghe alla base serviva per definire la robustezza dei telai delle nuove vetture. Il collaudatore Bruno Bonini ne recuperò un certo numero, le riverniciò in colore alluminio e li trasformò in premi, trofei o omaggi che la Direzione Relazioni Esterne Alfa Romeo utilizzava e offriva in ogni suo evento (anni ’70 -’90). Altezza da 27 a 50 cm x 9 cm di diametro.
Tutte le case automobilistiche, in ogni parte del mondo, hanno appreso la capacità di fare pubblicità e marketing dall’Alfa Romeo. Sin dagli anni ’30, quando allora, pur con i mezzi di comunicazione dell’epoca, bastava il solo nome dell’Alfa e di Tazio Nuvolari a muovere ed emozionare il mercato. In America “qualcuno” diceva che quando passava un’Alfa si levava il cappello; in Europa, già dall’immediato dopoguerra, con i paesi distrutti e le industrie inesistenti, fu proprio l’Alfa Romeo tra le prime case automobilistiche a risollevarsi e a promuoversi sui mercati per esplodere poi negli anni ’50 con il successo della Giulietta. Certo, in Alfa c’erano altri uomini ed altre idee, ma ci furono soprattutto due personaggi molto particolari che inventarono letteralmente il marketing e il modo di fare una pubblicità automobilistica particolarmente mirata e colta con lo stile e il gusto del saper fare italiano. Giuseppe Luraghi fu un grande presidente per l’Alfa Romeo ma ebbe anche la capacità e la fortuna di essere amico di Leonardo Sinisgalli e di avere tra i suoi collaboratori Camillo Marchetti, Direttore per molti anni delle Relazioni Esterne AR. Questi due insieme riuscirono ad inventarsi iniziative di gran successo per promuovere con cultura ed eleganza, che erano la loro caratteristica, eventi sportivi, letterari, artistici, comunicativi e… commerciali cui le altre case automobilistiche dovettero adeguarsi e cercare di emulare, senza però mai riuscirci.
Piccola coppa in cristallo (altezza 12 cm), produttore sconosciuto, con incise in tondi opachi le più importanti vittorie sportive Alfa Romeo (1975). Fonti in Alfa Romeo ritenevano ne fossero stati prodotti meno di 100 pezzi (presidenza Cortesi).
I frutti di tanto entusiasmo e comprovata professionalità abbinati a un marchio prestigioso come l’Alfa Romeo sono visibili anche ai nostri giorni dove la pubblicità su media di ogni genere per prodotti di ogni genere è assai spesso rafforzata ed esaltata da una vecchia Giulietta Spider o da un più recente Duetto. Vetture non più in produzione ma ancora capaci di accendere emozioni e restituire alle umane frustrazioni sentimenti di libertà e di spensieratezza. Poiché il tema è davvero molto vasto e non si finirebbe mai di mostrarne ed illustrarne belle storie e gli innumerevoli elementi che le accompagnano non ci restano che i saluti e… gli ultimi auguri di buon Natale del mitico Centro Stile Alfa Romeo alla vigilia della sua definitiva chiusura.
Stefano d’Amico
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